Odontoiatra, Gnatologo, Protesista
USO TERAPEUTICO DEL BITE GNATOLOGICO
Il bite gnatologico è un apparecchio mobile trasparente che viene realizzato in materiale termoplastico o in resina autopolimerizzante partendo da un’impronta dei denti del paziente. Non è una protesi ma uno strumento terapeutico che, al pari di un plantare ergonomico, deve essere progettato considerando i parametri individuali del paziente e gli effetti sull’intera postura. Per questo stesso motivo, esistono diverse tipologie di bite che vengono variamente impiegate per migliorare la funzione muscolare.
Esse sono:
Placca di Svincolo: rappresenta la forma più semplice di distanziamento occlusale. È un dispositivo di solito più rigido che prende la forma dei denti dell’arcata superiore o inferiore, mentre dal lato opposto è piatto. Consente alla mandibola di assumere una posizione più “comoda” e distendere la muscolatura facciale e cervicale, con un immediato miglioramento dei problemi dovuti alla contrattura.
Placca Neutra: permette di rilassare la muscolatura aumentando lo spessore tra i denti (meno delle placche di svincolo), bloccandoli in una posizione fissa e diminuendo il carico sui muscoli masticatori.
Sia la placca di svincolo sia la placca neutra rappresentano spesso la fase iniziale di un trattamento gnatologico che spesso poi porta all’utilizzo di un sistema ortottico più complesso nelle sue funzioni e caratteristiche, vale a dire la placca di riposizionamento.
Placca di riposizionamento o bite gnatologico: è un presidio odontoiatrico che consente di fornire una nuova stabilità, riequilibrare la muscolatura e la funzione dell’articolazione temporo-mandibolare, favorendo masticazione, deglutizione e riallineamento posturale.
In che modo? Tendenzialmente il bite funge da barriera protettiva per i denti. Viene spesso utilizzato in caso di:
Malocclusioni
quando i denti non si chiudono correttamente
Bruxismo
digrignamento involontario dentale notturno o diurno
Tensioni e dolori
accusati nella regione temporo-mandibolare.
Il bite gnatologico consente, infatti, di:
favorire il distanziamento tra mandibola e mascella
impedire l’abrasione dei denti
determinare un rilassamento muscolare immediato
consentire alle superfici dell’articolazione temporo-mandibolare di riposizionarsi in una posizione più idonea.
In certi casi, può anche essere impiegato per scopi diagnostici, poiché consente di verificare l’esistenza di una relazione causa-effetto tra un problema occlusale e disturbi articolari, dell’equilibrio, problemi posturali, cefalee o dolori alla schiena.
